Street art, urban art, graffiti, murales chiamateli come volete ma non scarabocchi, quelli che un tempo imbrattavano e dequalificavano le periferie delle grandi città.
Al contrario, negli ultimi anni l’urban art si è trasformata in un vero e proprio fenomeno culturale capace di contribuire in modo significativo alla riqualificazione delle zone più periferiche e degradate. È il caso del progetto MAUA (Museo di Arte Urbana Aumentata), una galleria a cielo aperto nata grazie al “Bando delle Periferie” voluto dal Comune di Milano.

Così, la città meneghina, rivela la sua anima immaginifica e in constante fermento creativo anche nelle zone più periferiche come Quarto Oggiaro o il Quartiere Ortica. Proprio qui, non lontano dalla Balera dell’Ortica, il collettivo Orticanoodles ha in mente un progetto ambizioso, trasformare l’intera area in un enorme museo a cielo aperto. Tre dei 20 murales in programma sono stati già realizzati: il primo raffigura i volti noti della legalità (da Walter Tobagi a Giorgio Ambrosoli); il secondo è dedicato a sette grandi artisti di musica popolare milanese (tra cui: Nanni Svampa, Ornella Vanoni, Enzo Jannacci) e il terzo ai 130 anni del Movimento Cooperativo.
Tuttavia, anche in centro città è sempre più frequente imbattersi in opere di street art dal forte impatto visivo. Ne sono un esempio i murales del celebre artista pugliese Millo che in via Morosini (zona Porta Vittoria), presso il Giardino delle Culture, ha dato vita ai suoi inconfondibili labirinti di linee in bianco e nero su cui campeggiano due grandi cuori rosso fuoco.

Merita una sosta anche il grande murales che cinge la Basilica di San Lorenzo tra via Pio IV e Piazza della Vetra. L’opera, che ha come soggetto figurativo grandi personaggi del passato che hanno contribuito alla storia di Milano, è stata commissionata a una decina di writers proprio dal parroco della Basilica.
Impossibile, poi, non citare i tanti murales che colorano il Quartiere Isola, il principale centro della movida milanese, zona di localini e ristoranti di grande tendenza come il Wooding Bar, il Ratanà o il Frida sul cui ingresso campeggiano le vivacissime opere di Willow e l’Arnold in bianco e nero di Zibe. Sorprendono anche i suggestivi murales nel sottopasso della Stazione Garibaldi, in via Angelo della Pergola e in Via Cola Montano.

